La migliore app per prendere appunti

By Pierpaolo Alessio on 8 Agosto 2022 — 3 mins read

Ho iniziato il mio viaggio nel mondo delle app di per prendere note ad uso personale (o notetaking app) quando ho acquistato il primo portatile per l’università, un vecchio plasticone Hewlett Packard grigio da 15 pollici in 4:3, su cui era pre-installato Evernote.
Ho preso tutti gli appunti delle lezioni del primo anno su carta, trascrivendoli minuziosamente su Evernote, dal secondo anno tutto direttamente su Evernote.
Poi sono passato a OneNote, ma è durata poco, sono tornato indietro dopo 6 mesi, copiando e incollando ogni singola nota.

Quindici anni di note

Dal 2005 al 2020, tutta la mia vita, ogni certificato, ogni lista di To Do, ogni scontrino, ogni tabella di comparazione, ogni appunto, è archiviato in una serie infinite di taccuini di carta e ricopiato in modo maniacale o con uno scan su Evernote, prima su Windows, poi su Ubuntu (ouch), su Android e alla fine su un Macbook Pro che è durato più di 7 anni.
Ho amato tutto dell’elefantino verde, ogni singola feature, ho persino fatto il corso per diventare un Evernote Expert, convinto tutti i miei colleghi del tempo che fosse “lo strumento del futuro” e pagato per almeno 5 anni la versione pro.
In quei quindici anni, quante altre app simili ho provato per poi pentirmene? Molte più di quindici, Simplenote, Google Docs Beta (si ero nella beta), OneNote (di nuovo), Notion, Obsidian, Draft, IA writer (dove sto scrivendo adesso, ma questa è un’altra storia), e tante altre che ho dimenticato.

Note come elefanti

Quando nel 2020 ho acquistato il mio primo melafonino, mi sono reso conto che Evernote era pesante come un vero elefante, sia sul MacBook Air a cui ero passato nel frattempo, che sul vecchio Android, che sul nuovo melafonino scattante.
Forse era colpa dei quindici anni di dati accumulati, forse era colpa della mancanza di aggiornamenti sensati, ma ogni volta che aprivo l’app era sempre più lenta e difficile da gestire, con centinaia di taccuini digitali e decine di migliaia di note, condivise e non.
Non ricordo come, ma ad un certo punto mi sono ritrovato ad usare le note della Apple da telefono, per poi ricopiare a sera su Evenote. Su Android, le app proprietarie delle note sono di solito delle schifezze inusabili, mentre questa della Apple era comodina, si sincronizzava con un vecchio iPad che usavo senza nessun problema e senza nessuna nota duplicata.

La svolta

L’anno successivo Apple fece uscire un aggiornamento che migliorò notevolmente i promemoria, il calendario e le note.

Non ho più smesso di usare Apple Notes da quel giorno, abbandonando tutto il resto.

Resto un appassionato sfegatato di notetaking app e le provo tutte, con estremo piacere, ma con la consapevolezza di aver trovato la mia.

Extra 1 – Da dove arriva la mia consapevolezza?

La consapevolezza di aver fatto la scelta giusta è venuta poco tempo fa, quando Tiago Forte ha fatto uscire il suo libro “Building a Second Brain” e i relativi video di Youtube che ho adorato e lascio qui sotto per aiutare chi passa da qui a scegliere la sua app.

Dove si capisce che tipo di note scrivi

Dove si impara qualcosa su come prendono appunti gli altri

Dove vengono perse in analisi un centinaio di app che fanno tutte la stessa cosa in modo leggermente diverso

Dove in modo molto drammatico, usano Apple Notes per spiegare il metodo migliore per iniziare a usare tutte le altre.

Conclusioni (?)

L’app delle note è la cosa che uso di più, quella personale e quella per il lavoro (si, non mischio) e scegliere quella giusta ha cambiato tutto il mio approccio.
Dal 2020 è cambiato completamente anche il mio lavoro, quindi un cambio totale di approccio alle informazioni è stato fondamentale per me, ho semplificato, e sono più leggero.