Dislessia

By Pierpaolo Alessio on 17 Giugno 2022 — 1 min read

Senza esagerare, un po’ di persone con la formazione necessaria a riconoscere certe caratteristiche, mi dicono che potrei avere un problema di dislessia.

Il problema non sta nella dislessia, ma nel fatto che, visto che nessuno se ne è accorto prima dei miei 30 anni, ho dovuto costruire autonomamente dei pattern di auto-validazione tutto da solo e con una fatica immane, quando esistono dei metodi strutturati e efficaci che avrebbero potuto aiutarmi molto.

Non è che sia troppo tardi per imparare questi metodi, è che ormai i miei sistemi di auto-validazione o di controllo dei risultati sono così radicati che ci vorrà un po’ di tempo e fatica per sbrogliarli.

Una diagnosi ufficiale potrebbe essere un buon punto da cui iniziare, ma ammettere con sé stessi un problema è il primo passo. Ho ammesso con me stesso cose peggiori, quindi spero che, come le cose peggiori, anche in questo caso i passi successivi vengano più facili.

Per chi è preoccupato per il mio lavoro (forse nessuno, ma è il caso di scriverlo), discriminarmi per questa cosa è il primo discrimine per non lavorare con me.

Per ora l’unica cosa che mi pesa di questa consapevolezza nuova, è non poter mai rispondere in modo impulsivo per iscritto, come pare che la maggior parte delle persone risponda ai messaggi.

Io ci devo pensare, scrivere, rileggere ogni parola dal fondo controllando di non aver sbagliato, correggere, rileggere dall’inizio per controllare coerenza dei generi o di schwa, correggere, rileggere ancora una volta e forse mi è passata tutta la verve della risposta impulsiva.

Cancello tutto e riscrivo una cosa meno impulsiva. Come ho fatto con questo post almeno 3 volte. E comunque conterrà più errori.